Prima di tutto: tre donne e lo sport

Elena ValliHOME, SPORTLeave a Comment

Prima di tutto

Prima di tutto

Quando esco per le mie corse, una delle cose che mi fa superare tutta la stanchezza è pensare alle persone meravigliose che ho conosciuto tramite il web, grazie a questo sport.

Donne come me, che un giorno capiscono l’importanza del cercare di superare i propri limiti. Internet per me è il posto dove ho incontrato persone speciali, certo non sempre, a volte foriero di delusioni, ma quello accade anche nella vita.

Prima di tutto

Photo credits Matteo Nanni

Ed è in uno dei gruppi che frequento che ho conosciuto Giovanna Rossi, e con lei la sfida di altre due donne, Catia e Marina.

Hanno attraversato momenti molto difficili, e nello sport stanno trovando il loro riscatto. Tutte e tre sono mamme, e hanno deciso di lanciare una sfida contro le avversità della vita. E dal loro incontro è nato “Prima di tutto: tre storie una sfida”, un’iniziativa di Fondazione Grade Onlus e Loto Onlus. Tre atlete reggiane, tutte con problematiche salutistiche, saranno impegnate alla Challenge Rimini 2016′, una gara di triathlon internazionale che si svolgerà a Rimini l’8 maggio 2016, Giornata mondiale sul tumore ovarico. Un triathlon su distanza mezzo Ironman, ovvero 1900 metri di nuoto, 90 chilometri in bici e 21 chilometri di corsa, si avete capito bene. Roba che per me i 5 km che faccio tra corsa e camminata mi sembrano bruscolini.

E la loro forza sta nell’aver superato momenti di malattia molto difficili, ma non si sono perse d’animo e con lo sport agonistico, sostengono l’importanza di quest’ultimo come prova di resistenza e tenacia e strumento riabilitativo.

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Photo credits Matteo Nanni

Giovanna Rossi l’ideatrice dell’iniziativa e promotrice del progetto racconta che  “questa sfida si è materializzata all’improvviso nella mia testa come un lampo. Quando vuoi bene a una persona immediatamente senti che i suoi bisogni diventano i tuoi. A volte penso che per capire una persona davvero, basterebbe volerle bene. Ecco, io ho sentito di voler combattere al fianco di Marina e Catia. Perché in quest’ultimo anno io iniziavo ad allenarmi per la prima gara e loro smettevano a causa della malattia. Ho voluto ricominciare insieme, anche se è difficile, anche se nessuna di noi sa veramente come andrà a finire. Ma ciascuna di noi sa che tutte daremo il massimo e su quel traguardo arriveremo insieme. Distrutte e felici”. “Quest’anno per me — dice Marina Davolio — è stato come combattere tre guerre contemporaneamente. Una personale, contro il mio carcinoma, una fisica, per riuscire a lavorare nonostante le cure, e una psicologica, non tanto contro le mie paure, ma soprattutto contro quelle degli altri. Ho accettato questa sfida anche per provare a sfondare il muro di omertà o al contrario di morbosità che mi sono trovata tante volte davanti. Credo che la parola tumore non debba più essere impronunciabile, non debba più evocare strani miti e allontanare le persone. Questa è la sfida che porto, il mio testimone da passare a Catia e Giovanna”

Passerà il testimone a Marina Davolio e Catia Cantarelli che dice “Lo sport ha accompagnato tutta la mia vita. Ha scandito i momenti belli e mi ha salvato da quelli difficili. Così hanno fatto gli amici. Io e Marina abbiamo combattuto una parte della nostra battaglia insieme, i legami che si creano in certi casi sono speciali. Si combatte contro un gigante, qualcuno ce la fa, qualcuno no. Ho accettato la sfida pensando che avrei nuotato, nonostante non lo faccia più da tempo e mai avrei pensato di ricominciare, per tutti quelli che non possono più farlo e per tutti quelli che non lo sanno, ma possono ancora”.

Hanno aperto un blog www.46percento.it dove si può seguire tutta la preparazione e gli allenamenti, e le tappe. Ormai manca davvero poco e sui social si percepisce tutto l’impegno che hanno messo in questo progetto. Potete seguirle con l’hashtag #primaditutto

Come partecipare

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Photo credits Matteo Nanni

Il tutto ha anche l’obiettivo di raccogliere fondi per la prevenzione a favore delle due associazioni lus di Reggio Emilia e Loto Onlus di Bologna.

Un progetto che ho sposato subito, nato per far capire ai pazienti che non sono soli.

Anche noi possiamo partecipare al progetto, basta postare sui social il nostro stile di vita sano e sportivo con l’hashtag #primaditutto, e si può anche partecipare di persona alle staffette che stanno organizzando.

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Photo credits Matteo Nanni

Ma anche stando comodamente seduti a casa si può contribuire con una donazione alla causa. 

Io l’ho trovato un progetto davvero bello, e come ho già detto mi fa capire che non devo mollare mai.

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