Spiegare l’olocausto a fumetti
È possibile spiegare la giornata della memoria con un libro? Basta una giornata per raccontare la memoria di questa tragedia ai ragazzi e sopratutto agli adulti? Forse no, c’è chi dice che le giornate di… non servono a nulla, che è tutto tempo perso e che bisogna parlarne tutto l’anno. Tutto vero, credo anche che sia utile ricordare questi orrori in una giornata particolare, perché se serve a instillare nelle persone gocce di memoria dell’orrore di cui è capace l’uomo e a ricordare a tutti che non bisogna tornare indietro, ben vengano queste giornate.
Il 27 gennaio si celebra La Giornata della Memoria, il nazismo è un argomento che mi ha sempre toccato nel profondo, ricordo ancora quando mia sorella mi fece leggere Il Diario di Anna Frank, avevo all'incirca l'età di mio figlio ora, ero alle medie e rimasi sconvolta nello scoprire tutto questo orrore. Come era possibile trattare così altri esseri umani? Far soffrire in quel modo una ragazzina?
La data ovviamente non è stata scelta a caso, Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche arrivarono per prime ad Auschwitz, in Polonia, dove scoprirono l’orrore del campo di concentramento e liberarono i sopravvissuti, e li scoprirono il genocidio che avevano commesso i nazifascisti.
Film sull’olocausto
Ci sono molti film che raccontano gli orrori dell’olocausto, di una guerra senza precedenti, proprio in questi giorni sto guardando il telefilm su Raiuno “La guerra è finita” dove si racconta di una storia vera, ragazzini che dopo la guerra non hanno più un posto dove andare, perché i loro genitori sono morti, mariti che non trovano più le loro mogli e la tragedia della guerra raccontato senza filtri, bambini che possono essere i nostri nonni che hanno vissuto cose che nessun essere umano dovrebbe mai vivere. Se volete vederlo vi lascio il link qui sotto:

https://www.raiplay.it/programmi/laguerraefinita lo trovate su RaiPlay.
Vi lascio un elenco di film sull’olocausto che potete vedere insieme ai vostri figli, o anche da soli per riflettere:
- Il bambino con il Pigiama a righe
- Il Diario di Anna Frank
- La vita è bella di Benigni
- Il Viaggio di Fanny
- Storia di una ladra di libri
- Monuments Man
- Un sacchetto di biglie
- Bastardi senza gloria
Al cinema ora trovate JoJo Rabbit che non vedo l’ora di andare a vedere, qui il nazismo viene preso in giro in chiave ironica.
Maus di Art Spiegelman

Nonostante tutto non è mai abbastanza, bisogna continuare a raccontare per far si appunto, che nessuno dimentichi questo pezzo di storia, anche se sentendo i TG forse troppi se lo sono dimenticato. E allora continuiamo a parlarne. Mio figlio in questi giorni sta affrontando l’argomento anche a scuola, vuole saperne sempre di più e mi chiede film e libri da leggere per capire. L’anno scorso siamo incappati per caso in libreria in questa Graphic Novel, lui l’ha vista e mi ha detto che gli sarebbe piaciuto molto leggerla. Non avevamo tempo di fermarci a comprarlo in quel momento e l’abbiamo lasciato li, poi l’ha chiesto per Natale e sono stata felice di regalarglielo.

L’ha divorato, in tre giorni l’aveva già finito, ha iniziato a leggerlo e non se ne staccava più. Me l’ha raccontato per giorni, e mi ha detto che dovevo leggerlo assolutamente. Ammetto che non l’avevo ancora letto, ne avevo sentito parlare ma non l’avevo mai letto, ed è stata una grossa mancanza perché il libro è davvero splendido.
E qui sotto vi lascio la recensione scritta da Stefano:

Art Spiegelman ha raccontato tramite il fumetto la storia di suo padre Vladek Spiegelman, un sopravvissuto all’olocausto che racconta la sua vita e come è stata cambiata da quest’ultimo.
La storia è raccontata in maniera molto interessante, è un misto tra realtà e fantasia. I personaggi del fumetto sono rappresentati come animali, gli americani sono cani, gli ebrei topi, i polacchi maiali, i francesi conigli ed i nazisti gatti. Art racconta la storia, scrivendo come l’ha realizzata, dividendola in due parti, inanella quale opera e una nella quale suo padre racconta “Mio Padre Sanguina Storia” ed una nella quale crea, la quale porta alla fine del libro, “E Qui Sono Cominciati I miei Guai” creando una sorta di mistero attorno ad essa; che racconta la vita di suo padre, prima e dopo la persecuzione che lo portò ad Auswhitcz assieme alla sua famiglia. Ma bisogna leggerlo per capire!
Art Spiegelman è nato a Stoccolma, è direttore di Raw una rivista di fumetti grafica, i suoi fumetti sono apparsi su quotidiani e riviste internazionali. Maus è stato il libro che ha oscurato un po’ tutti i suoi lavori, ma ha ricevuto per questo anche molti riconoscimenti, tra i quali l’importantissimo Premio Pulitzer.