Ho ancora un ricordo vivido, un’immagine stampata in mente, di quelle che non se ne vanno mai, della sua prima volta. Ricordo benissimo la prima notte in ospedale dopo la nascita del piccolo principe. Ho chiamato l’infermiera di turno per chiedere il permesso di poter fare stare li mio marito tutta la notte.
Erano due settimane che non dormivo, nemmeno per un’oretta e non ce la facevo più. Come prendevo in braccio il piccolo rischiavo di addormentarmi anche mentre allattavo ed essendo il lettino molto stretto, di farlo cadere, così ho chiesto a lui di venire ad aiutarmi per farmi dormire almeno un paio d’ore.
E da bravo padre e marito sempre presente qual è non ha detto di no.
È arrivato, stanco anche lui, provato da quattro giorni di travaglio, tanto che a questo giro ha detto che quasi quasi si fa una vacanza.
È arrivato, stanco anche lui, provato da quattro giorni di travaglio, tanto che a questo giro ha detto che quasi quasi si fa una vacanza.
Insomma eravamo li, in camera in silenzio, prima di addormentarmi lo guardavo con quel piccolo esserino in braccio, gli stava in una mano. Una delle immagini più tenere che abbia mai visto e mi sono addormentata con quell’immagine serena. A un certo punto sento che mi chiama.
“Amore qui deve essere successo qualcosa, sento un odorino strano”
Mi sveglio e gli dico “Certo, ha semplicemente fatto la cacca, lo cambio io?”
Lui mi dice di no, vuole provare da solo. Lo vedo armeggiare con questo piccolo esserino, così mi alzo solo per dargli delle dritte ma senza intromettermi.
Prende il piccolo lo adagia pianissimo quasi fosse di vetro sul fasciatoio, a vedere le ostetriche che li girano come fossero dei sacchi e senza paura ti viene quasi da chiederti dove sbagliamo noi.
Ma è tuo figlio hai paura di fargli male e così lo tratti come un fiore delicato e fragile, quelle mani enormi poi hanno ancora più timore di romperlo. Gli slaccia la tutina, studiando bene il complicato sistema di bottoncini che tiene chiuso quel corpicino in una trappola fatta di ciniglia e bottoncini complicatissimi, dopo essere riuscito a slacciare la tutina, io nel frattempo mi ero riaddormentata sulla sedia, mi sveglio e lo vedo che apre anche il body, ormai dopo aver aperto il sistema ingegneristico che stava dietro la tutina i tre bottoncini non hanno più segreti, eccoci ora al momento critico. L’apertura del pannolino, e il conseguente effluvio che ne uscirà. Certo la prima cacca non è vera cacca, ma meconio, che non è nemmeno tanto puzzolente, ma ha una consistenza appiccosa che se forse gli pucci il culetto nel catrame riesci a pulirlo meglio.
Panico…mancano le salviettine, così nel mio dormiveglia gli dico che sono nell’armadio, io di alzarmi proprio non ci pensavo, così lo mando a cercarle e nel frattempo mi assicuro che Stefano non cada dal fasciatoio. Eccolo tornare trionfante con le salviettine in mano, e già che c’era si è ricordato pure il pannolino, efficientissimo. Ora la parte più difficile, togliere tutta quella roba dal sederino del piccolo. Dopo un buon 10 minuti di orologio e un pacchetto di salviettine quasi finito ce l’ha fatta. Sederino lindo e pulito, e ora? Ecco il momento difficile trovare il lato giusto per allacciare il pannolino, dopo averlo studiato bene riesce a metterlo e a riallacciare il tutto, non senza aver provato varie combinazioni di fasciatura, no troppo stretto, no troppo largo, no ecco ora va bene. Riallaccia il tutto e voilà, dopo un buon 20 minuti di panico il pannolino è stato cambiato e ora siamo pronti per tornare tutti a dormire.
Stefano in tutto questo è stato bravissimo e non ha pianto nemmeno un po’. Sentiva già feeling con il suo super papà che da quella notte in poi mi ha sostituita spesso nel cambio del pannolino, non ho mai avuto problemi a lasciarlo a casa da solo con lui perché so che se è sempre riuscito a cavarsela egregiamente, dobbiamo avere più fiducia nei nostri uomini e anche se non faranno sempre tutto come vorremmo noi e magari al nostro ritorno li troveremo con la maglia al contrario o con il pigiama al posto della tuta non importa, la cosa che conta è essere serene e fiduciose e non aver paura a delegare qualche volta.
E ora siamo pronti tra un mesetto a ricominciare tutto da capo, e la scorta di pannolini è già pronta insieme a tutto il resto e sono sicura che anche questa volta il papà non mi deluderà.
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Con la nuova formulazione esclusiva di BabyFoille gli arrossamenti da pannolino non fanno più paura! Scopri di più su www.babyfoille.it” #papàepannolini
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2 Comments on “La sua prima volta…con i pannolini: #papàepannolini”
che bel post… mi sono commossa… ho una bimba di 2 mesi mi sembra che sia passato cosi tanto tempo dal mio primo cambio di pannolino….
Grazie. Il mio primo bimnbo ormai ha 6 anni e il momento è lontano. Ma fra poco ricominciamo da capo.
Ciao Elena