Sono stata coinvolta in un bellissimo blog tour, inizialmente sarei dovuta andare da sola, ma non potevo lasciare il piccolo per 4 giorni perché non avevo nessuno a cui lasciarlo, il grande poteva stare con il papà e aveva scuola, ma Paolo doveva venire con me.

Massafra e Mottola e le Ceramiche di Grottaglie
E così i primi di ottobre siamo partiti per Massafra per un Blog Tour attraverso le Grotte di Dio e le Gravine di Mottola e Massafra, passando per le Ceramiche di Grottaglie e Taranto.

Viaggiare sola con un bambino di 5 anni
Viaggiare sola con un bambino di 5 anni è fattibile, e non è stato per niente difficile.

Era la sua prima volta in aereo e fin dal primo minuto in aereoporto, tutto per lui è stata una scoperta incredibile. Sarà anche per il fatto che era la prima volta per lui in cui provava l’ebrezza di essere figlio unico e a stare da solo con me per 3 giorni, ma è stato davvero fantastico.

Mai un capriccio e ha fatto cose che non ti aspetteresti mai da un bambino così piccolo, è salito e sceso mille volte dal fantastico pulmino del nostro amico Orazio, l’autista che ci ha accompagnati, che l’ha preso subito in simpatia, si è calato nelle grotte e nelle gravine senza mai lamentarsi, ha camminato per 3 ore nel bosco alla ricerca di funghi senza un pianto e io sono stata davvero orgogliosa di lui. Perché non l’ha fatto con costrizione, ma con amore per il viaggio, sarà che l’abbiamo sempre abituato ad adattarsi, senza troppe abitudini, ma mi ha dimostrato che tutte le remore che ci facciamo noi genitori sul viaggiare con bambini, sono solo nostre incertezze.
E per chi pensa che i bambini non si ricordano, lui si ricorda ancora del viaggio in montagna fatto a tre anni. E anche non si ricordasse, avrà sempre nell’animo il seme della conoscenza e dell’esperienza che lascia girare il mondo anche solo fosse dietro casa.
4 Giorni nella terra delle Gravine
Il nostro viaggio è iniziato a Mottola ospitati da Villa Natia, il luogo ideale per partire a visitare il centro di Mottola e le Chiese di Dio. Mottola è in una posizione centrale nella Terra delle Gravine.



Icone di Misura, Icone sacre
Come prima visita siamo andati da un Iconografista Antonio Maria Schiavone, che ci ha accolti nel suo laboratorio per raccontarci come realizza le sue Icone Sacre, e lo sapete che l’Icona di Misura si chiama così per l’usanza di regalarla al battesimo? La larghezza e l’altezza sono appunto le misure del bambino o bambina alla quale viene regalata. Ogni icona è realizzata su un supporto ligneo, perché il legno è il simbolo della croce, e il colore, preparato come da tradizione con uovo, aceto e lavanda viene steso sopra un telo di lino, simbolo del sudario. Anche la preparazione dei colori ha un suo significato, l’uovo è il simbolo della rinascita, la lavanda viene associata agli oli usati per la sepoltura e l’aceto è stato usato per le ferite di Gesù sulla croce.

Se vorrete acquistare un’icona, per riconoscerne l’autenticità dovete stare attenti allo spessore dei segni di pittura, se sono troppo sottili non sono originali, ma semplici dipinti.



Sosta alla Cantina Ludovico
Andando verso le Chiese di Dio, abbiamo fatto una sosta prima alle Cantine Ludovico, per un assaggio di Primitivo, Lambrusco e Chardonnay, il tutto accompagnato da assaggi tipici Pugliesi, come i famosi taralli.


E non è mancata una sosta presso il Casino del Duca, un luogo dove si fermavano anche i contadini per riposare, e che grazie a Orazio Sansonetti di Puglia Trekk&Food abbiamo scoperto cos’è uro uno Jazzo, ovvero un recinto che utilizzavano i contadini per far sostare mucche, capre e pecore.

Nelle vicinanze troviamo anche il resti del monumento al cacciatore, fuori dal Casino del Duca, che nasconde una leggenda antica, il Casino è andato in malora dopo la morte del proprietario, e il monumento che rappresentava il figlio del Duca, morto durante la cccia, è stato distrutto da un fulmine e la testa è conservata ancora in casa Isabella.

Le Chiese di Dio di Mottola
Sono chiese scavate nella grotta e prendono questo nome da un articolo dedicato proprio a queste Chiese Rupestri. Sono 4 le più importanti e hanno affreschi dei tempi che vanno dal XI al XIV secolo, Santa Margherita, Sant’Angelo, San Nicola e San Gregorio. Purtroppo il tempo non è stato favorevole e siamo riusciti a visitarne bene solo una, ma ci è bastato per ammirare gli splendidi affreschi così antichi e così ben conservati.

Alla Chiesa di San Nicola si accede dopo un viale costeggiato da Fichi d’India e Olivi secolari, scendento da ripide scalette, e anche qui Paolo è sceso senza lamentarsi, com un vero avventuriero.



Nella Chiesa di San Nicola è ancora visibile il suo ritratto e una curiosità, la Chiesa di San Nicola è orientata ad Est, dove nel medioevo, si credeva ci fosse il paradiso, ed è per questo che il sole verso mezzogiorno, entrando da ovest va a colpire alcuni punti particolari a est della chiesa. Su Visit Mottola potrete scoprire altri segreti di queste meravigliose chiese scavate nella roccia.






Mottola di sera
Mottola è anche un centro che stupisce, la sera, è un centro con tanti locali carini per ristorarsi dopo le visite alle chiese e angoli nascosti da scoprire durante le passeggiate serali.





Il bosco di Sant Antuono
Abbiamo avuto anche l’opportunità di visitare il Bosco di Sant Antuono e anche qui Paolo non ha battuto ciglio per i chilometri camminati sotto una lieve pioggerellina, anche perché Orazio è stato bravissimo a intrattenerlo alla ricerca di funghi, e delle curiosità naturali nascoste in questo bosco.
Massafra e le sue Gravine
Dopo aver visitato chiese e boschi, siamo andati a Massafra, dove grazie alle guide di Viaggiare in Puglia Info Point, abbiamo visitato Il Villaggio e la Chiesa rupestre di Santa Marina e la Cripta di Sant’Antonio Abate, sotto al vecchio ospedale.

Anche qui siamo scesi a visitare le Gravine sotto Massafra, un luogo meraviglioso, io che fino a poco tempo fa non avevo ben chiaro cosa fosse una gravina, sono rimasta stupita dai racconti di vita di queste grotte, fino a non molti secoli fa ancora abitate. E Paolo anche qui ha dimostrato il suo grande spirito di viaggiatore, e ha trasformato le scale nella pista preferita per le sue macchinine, e quando gli ho detto che anche i bambini come lui una volta vivevano in quelle grotte è rimasto affascinato e faceva tantissime domande.

La Valle che abbiamo visitato in particolare veniva chiamata Valle delle Rose, ed è stata abitata fino al XVII secolo.
Crispiano, Taranto e Grottaglie
I nostri 4 giorni si sono conclusi con la visita a un’antica masseria trasformata ora in un moderno wine resort curato nei minimi particolari, Masseria Resort Amastuola. La masseria è della fine del 300, qui gli ulivi sono ancora quelli piantati secoli fa dai templari, non si usano pesticidi e il vino prodotto è biologico.




Il giorno dopo ci siamo spostati a Grottaglie per vedere le ceramiche e poi a Taranto, dove dopo una visita al centro abbiamo avuto modo di visitare le segrete del castello e l’antica città.
Di questi due ultimi luoghi vi vorrei parlare in un post a parte, perché meritano un’approfondimento speciale.


