Sabato scorso sono stata invitata – grazie a Zio Burp e Melismelis – da Confindustria a visitare il padigilione Fab Food, e che dire, ne sono rimasta estasiata. Così come i miei figli, non ne volevano più uscire.
Spesso si va ad Expo, per visitare i grandi padiglioni, ma non tutti sanno che ci sono anche padiglioni minori che meritano da soli tutta la fatica di entrare a Expo2015. Ho già scritto qui tutti i consigli tecnici per visitare Expo con i bambini, oggi vi voglio raccontare perché andare a vedere il padiglione FabFood e non farsi scappare l’ultima occasione per visitare l’Esposizione Universale.
Perché visitare Fab Food
Ad esempio voi lo sapevate che il padiglione Fab Food è nato in collaborazione nientemeno che con il bellissimo Museo della Scienza di Milano?
Una mostra totalmente interattiva, dove i bambini sono protagonisti fin dal loro ingresso, ammetto che alla prima visita il padiglione mi era sfuggito, ma se vi dico di cercare il padiglione colorato sul cardo con la lingua di fuori, scommetto che i vostri bambini lo troveranno immediatamente.
Fab Food è una visita interattiva, si entra partendo dal cibo così come lo conosciamo, con dei piatti interattivi che raccontano le storie dei vari piatti italiani, raccontati in stop motion come delle storie. Come quella del pomodoro che incontra la mozzarella, e fanno nascere il piatto più conosciuto d’italia, La Caprese e tanti altri piatti della tradizione.
Si prosegue con dei jukebox interattivi, per conoscere come nascono i nostri cibi preferiti, e da qui escono degli adesivi che ci serviranno più avanti.
Si sale e si prosegue con altri giochi per imparare a conoscere come nasce quello che portiamo in tavola, facendoci capire che è possibile un’agricoltura ecosostenibile, rispettosa dell’ambiente e con prezzi accessibili a tutti. Il tutto sempre presentato sotto forma di gioco per i bambini, con il gioco “Nutrire il pianeta” dove con delle palline i visitatori posso ricostruire le fasi di lavorazione dei vari prodotti agricoli, e i bambini si trasformano in agricoltori, prendendosi cura di piante e animali.
Si passa poi alla giostra “Obiettivo sicurezza” un videogioco che racconta come usare l’industria al meglio, utilizzando le risorse a nostra disposizione, rispettando le norme di produzione.
Un’altro gioco molto utile e formativo è quello “Figure in forma” un gioco di specchi che non solo serve a capire come saremmo belli se fossimo tutti in perfetta forma, ma porta i bambini a capire come si può diventare se ci si alimente in maniera errata, fornendo un cartello alla fine con le corrette Regole Alimentari.
Infine scendendo con il bollino preso all’inizio si possono scoprire una serie di curiosità sugli alimenti che abbiamo scelto.
Quindi se andate a Expo non perdetevi questo padiglione, e se capitate a Milano andate a fare una visita al Museo della Scienza.
Noi poi abbiamo proseguito la visita, e io vi consiglio se andate ora, che è il picco di visita, lasciate perdere le code, non affannatevi per entrare nei grossi padiglioni, ma cercato di camminare anche a lato del decumano, visitate i padiglioni minori, quelli con poca coda, fate tappa ai vari cluster, dove per esempio trovate padiglioni come quello di Sao Tomè, un piccolo padiglione nel cluster del Cacao che vi farà scoprire curiosità inaspettate su questo piccolo paese.
Noi poi abbiamo visto anche il padiglione del Marocco, lasciato un po’ da parte dai grandi ma veramente molto interessante, con la zona dove si può provare la temperatura del deserto o scendere in fondo al mare, e capire quante cose vengono coltivate li.
Siamo passati ai padiglioni aperti di Olanda e Turchia, l’Olanda un grande luna park dove sembra di essere li davvero con suoni, camioncini caratteristici e profumi deliziosi, e la Turchia uno splendido padiglione con curiosità interessanti sul vetro e giardini dove sorseggiare il caffè turco. E i caleidoscopi finali.
Ammetto che alcuni padiglioni li abbiamo visitati perché avevamo il passeggino, ma fidatevi che so di gente che è entrata anche senza. Non siamo riusciti a visitare i più gettonati come Giappone, Austria e Inghilterra, ma siamo riusciti a camminare sull’acquario dell’Iran e a scoprire che è il paese dove si produce il miglior caviale.
Siamo entrati nel Belgio e siamo rimasti affascinati dalla Coltivazione Idroponica, ovvero un’acquario che fa crescere le piante grazie alla trasformazione degli escrementi, in nutrimento per le coltivazioni.
Abbiamo scoperto come viene restaurato nel tempo il Duomo di Milano, alla Veneranda Fabbrica del Duomo.
Siamo riusciti a visitare il padiglione del Qatar,e abbiamo fatto una capatina alla Coop del futuro, che questa boh, nonostante io sia un’amante delle nuove tecnologie, mi ha lasciato un po’ di amarezza, però se volete potete trovare anche di deliziosi snack agli insetti.
Siamo anche riusciti a fare un salto al padiglione Kinder, dove abbiamo sperimentato la #joyofmoving, anche se non siamo rimasti ad aspettare per fare la squadra degli sport per i bambini perché era già tardi.
Certo mi rimane un po’ l’amarezza di non aver visto lo spettacolo serale dell’albero della vita e alcuni padiglioni, ma ci sono già stata due volte e chissà manca ancora un po’ alla fine di ottobre. Vedremo se riusciremo a tornarci.
Intanto io consiglio a chi non è ancora stato di andarci, non perdete l’occasione soppoortate un po’ di coda, ma se seguite il consiglio di non farvi attirare dalle code lunghe, riuscirete ad assaporare lo spirito di expo.
Un’altra cosa, non ci andate se cercati assaggi gratis, non è lo spirito giusto, noi non siamo riusciti ad assaggiare molto, ma se volete fatelo con i cibi più particolari, spenderete magari un po’ di pià del normale ma ne vale la pena, magari se poi avete fame e volete spendere poco prendetevi un semplice panino, o se meglio ancora non volete spendere nulla, nessuno vi vieta di portarvi cibo da casa.
Insomma noi siamo #expottimisti e visto che manca davvero poco non fatevelo scappare.