Consigli per aiutare le mamme nell’automedicazione per i bambini

Elena ValliGRAFICA E DESIGN, HOMELeave a Comment

Settimana scorsa ho partecipato a un’interessante conferenza di Assosalute sull’Automedicazione e bambini, moderata da Cristiana Calilli di CentopercentoMamma.


Il Dott. Giampietro Chiamenti presidente FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) la Dott.ssa Adima Lamborghini, pediatra di famiglia e Membro del Centro studi FIMP, ci hanno presentato i risultati di una ricerca svolta tramite un questionario su facebook, su come si comportano i genitori nei confronti dei medicinali di automedicazione.

Secondo questa ricerca è emerso un dato molto preoccupante, ovvero che molti somministrano farmici ai più piccoli senza leggere il foglietto illustrativo e quindi con dosi e tempistiche sbagliate rispetto all’età del proprio figlio.

E che più del 60% scambia gli integratori alimentari con i farmaci. Quante volte è capitato anche a noi di trovarci durante il weekend con un bambino febbricitante e usare la prima cosa che abbiamo in casa, eccedendo magari con l’ansia della febbre che non scende? Spesso ci capita di correre al pronto soccorso anche in circostanze non necessarie, soprattutto con il primo figlio, proprio perché ci si spaventa della febbre, mentre la Dott.ssa Lamborghini ci ha spiegato che non bisogna aver paura della febbre, ma cercare di farla scendere con un antipiretico e solo se dopo alcuni giorni la febbre continua a non scendere portare il bambino dal proprio pediatra. Se proprio siamo preoccupate sarebbe comunque opportuno conttattare telefonicamente il proprio pediatra per rassicurarci.
Le piccole patologie possono essere curare con i farmaci di automedicazione, stando attenti a rispettare le dosi consigliate nei bugiardini.



Anche se dalla ricerca è emerso che molti genitori che abusavano dei farmaci prima, lo fanno anche nei confronti dei figli, noi mamme presenti all’evento abbiamo messo in discussione questo risultato,  perché abbiamo detto che proprio dopo la nascita dei nostri figli siamo diventate più attente anche verso di noi nell’uso dei farmaci, in effetti io prima di diventare mamma prendevo molte più medicine senza pensarci due volte, invece ora cerco di superare prima il problema e ricorrere al farmaco solo in caso di effettiva necessità.

Altro consiglio importante che ci è stato dato, segnare sempre l’inizio di apertura di un medicinale, perché uno sciroppo anche se non scaduto, se è aperto da molti mesi non dovrebbe essere somministrato.

I farmaci di automedicazione sono molto facili da riconoscere hanno il bollino con la croce rossa e la faccia sorridente.
Qui vi lascio un’immagine che potete stampare con le regole più importanti per imparare a usare i medicinali di automedicazione.

Ho scoperto che uno dei problemi più sottovalutati è quello della Stipsi, si ricorre alle cure solo dopo molti giorni, ma solo raramente lo si ritiene un reale problema da curare, si deve certo intervenire con una corretta alimentazione, ma bisognerebbe intervenire immediatamente per sbloccare il problema nell’immediato e solo dopo ricorrere a cure alternative.

Il dotto. Chiamenti, ci ha spiegato che la cosa fondamentale per aiutare i nostri bambini a stare meglio e capire come e quando ricorrere a cure mediche, è quello di instaurare un rapporto di fiducia con il nostro pediatra. E cosa fondamentale, ci ha detto che se abbiamo un pediatra che risponde alle telefonate solo dalle 8 alle 9 e non ci da la possibilità di avere alternativa da contattare durante la giornata può essere oggetto di denuncia, perché il pediatra deve sempre essere raggiungibile. Non esiste che durante la settimana si debba ricorrere al pronto soccorso per piccole patologie riconducibili al pediatra.

Una cosa molto interessante che ci ha consigliato la pediatra sono delle App che si possono scaricare per aiutarci a capire lo stato di salute dei bambini molto piccoli che ancora non sono in grado di dirci il grado del loro dolore.


Io ne ho trovata una in particolare che si chiama Kids Pain Scale della fondazione ISAL, funziona si su IOS che ANDROID,  molto utile a mio avvisto, ha tre gradi di misurazione, quello facciale che possiamo proporla come gioco ai bambini dai due anni in poi, una con scala graduata e una con un test per noi genitori per valutare la gravità della situazione. ù
Possono essere molto utili per valutare l’effettiva gravità della situazione, come quando andiamo al pronto soccorso e ci chiedono da 1 a 10 l’entità del nostro dolore.

Ce ne sono molte altre che si possono trovare immettendo come chiavi di ricerca, FLACC, WONG dal nome di chi ha ideato questa scala e PAIN o WONG SCALE.

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